Dalla sabbia alla scienza: i quattro elementi del vetro

La strumentazione da laboratorio in vetro prende forma attraverso un processo preciso e strutturato, che coinvolge materia prima, calore, modellazione e stabilizzazione. Quattro fasi che trovano un’equivalenza concreta nei quattro elementi naturali — terra, fuoco, aria e acqua — alla base della lavorazione del vetro borosilicato 3.3, materiale di riferimento nella vetreria scientifica Steroglass.


Terra: la base molecolare della precisione

Il vetro nasce dalla sabbia, ma non da quella allo stato grezzo. In Steroglass utilizziamo esclusivamente vetro borosilicato 3.3, frutto di un processo industriale complesso in cui silice e boro vengono fusi per ottenere un materiale chimicamente resistente, trasparente e termicamente stabile.
Fornito sotto forma di tubi e bacchette di diversi diametri e spessori, questo vetro rappresenta il punto di partenza per la realizzazione di vetreria da laboratorio e strumentazione scientifica.
 

Fuoco: la soglia della trasformazione

La lavorazione avviene a temperature superiori ai 1000 °C, dove il vetro diventa viscoso, malleabile e pronto per essere modellato. Il controllo della fiamma, dell'intensità e della direzione del calore è essenziale per evitare stress termici e mantenere l'integrità strutturale del pezzo.
Ogni fase richiede competenze elevate e un ambiente tecnico controllato, dove il fuoco non è solo calore, ma uno strumento di precisione.
 

Fuoco: la soglia della trasformazione
Aria: il gesto che dà forma

Aria: il gesto che dà forma

Nel vetro soffiato, l’aria è elemento attivo. Non solo come gas utilizzato nel sistema di combustione (propano, ossigeno e aria compressa), ma come pressione calibrata che l’operatore applica con esperienza per modellare il vetro fuso.

Il soffio non è casuale: è una tecnica raffinata, che regola volume, spessore e geometria dell’oggetto, in funzione dell’uso finale – che sia un imbuto, una colonna di distillazione o un refrigerante.
 

Acqua: purezza, trasparenza

L’acqua entra in gioco come una metafora della trasparenza e della neutralità chimica del vetro borosilicato: inerte, non poroso, privo di contaminanti.

Proprio come l’acqua, il vetro si adatta senza reagire, mantenendo stabilità anche in presenza di agenti aggressivi o alte temperature. Una qualità indispensabile nella vetreria da laboratorio e nella strumentazione per chimica, biotecnologia e farmaceutica.
 

La soffiatura scientifica tra tradizione e innovazione

Ogni componente realizzato nella soffieria Steroglass è il risultato di una perfetta integrazione tra esperienza artigianale e competenza tecnica. La manifattura manuale, l’uso di vetro borosilicato 3.3 certificato e la possibilità di realizzare pezzi custom o specifiche rendono ogni articolo unico per qualità e affidabilità.

Che si tratti di vetreria standard da laboratorio o strumenti specifici per applicazioni enologiche o farmaceutiche, la materia prende forma attraverso un processo in cui gli elementi naturali e le regole della scienza operano in perfetta sinergia.